Viganello – Vedeggio (U12, Game 10)

Viganello White – Vedeggio 57-18

Soraya, Lea, Eloy, David, Daniele, Rafael, Elia, Cristina, Alexis, Pietro, Manuel

No comment… verrebbe da scrivere così. Inspiegabilmente dopo una bella partita a Riva, ordinata e concentrata, la nostra U12 scende in campo a Viganello e mostra un’altra faccia. La partenza è da urlo: 8-0 per noi. Velocità e grinta. Poi si spegne completamente la luce. Gli avversari accusano il colpo e si organizzano resettando il gioco e bloccando ogni nostra iniziativa ma anche perché siamo stati noi a permettere che ciò avvenisse.

Una marea di passaggi regalati nel modo più banale e pericoloso, tutti trasformati in tiri e/o canestri.
Una difesa quasi inesistente: sembrava non sapessimo neanche il significato visto che stavamo a guardare.
Tanti centimetri in più dell’avversario ma di rimbalzi difensivi ed offensivi ne abbiamo catturati pochi e non sempre dai lunghi.
Quei pochi tiri presi senza testa: lanciati al tabellone in diverse occasioni senza neanche sfiorare canestro/ferro/tabellone.
Mancanza di voglia e concentrazione, tanto che in panchina si pensava ad altro come se non si provasse piacere ad essere lì.
Una partita è sempre un divertimento, è il premio del lavoro fatto in palestra, è il gioco che deve creare esperienza di amicizia, di convivenza e condivisione, mentre sabato ognuno dei ragazzi e delle ragazze era stabilmente su un altro pianeta.
Le regole di gioco che impongono il minutaggio non ci hanno aiutato perché essere in campo è anche meritocrazia per chi si impegna e ci tiene e purtroppo abbiamo fatto non uno, ma molti passi indietro, quasi fossimo ritornati a settembre, al principio di tutto visto che molti di noi sono all’inizio di un percorso che gli avversari hanno iniziato da qualche anno, complicandoci sempre e troppo la vita.

Noi allenatrici non siamo riuscite a far comprendere l’importanza di avere una mentalità vincente che non vuol dire vincere tutte le partite ma scendere in campo conviti che metteremo tutto al servizio di noi stessi e della squadra per provare a vincere.

“vincere non è tutto ma far di tutto per vincere sì”